Articolo a cura del Dott. Emanuele D’Innella e della Dott.ssa Francesca Tripodi
“Da qualche parte bisogna pur cominciare…”: con questa frase l’economista Carlo Cottarelli chiude la sua premessa al Rapporto redatto dalla Fondazione Think Tank Nord Est e dall’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani da lui diretto, già sul tavolo del nostro governo dal 27 giugno.
Questi i numeri: 250 le imprese contattate, centinaia le istanze presentate dai settori nevralgici della nostra economia (artigianato, attività professionali, edilizia, manifattura, commercio e turismo) e 91 le proposte concrete per la semplificazione burocratica contenute nel Rapporto.
Il ragionamento di partenza, del tutto condivisibile, è il seguente: affinché vi sia crescita economica e quindi le nostre imprese possano mantenere (ed accrescere) la loro produttività e competitività, occorre necessariamente passare per una revisione della farraginosa normativa italiana ed una semplificazione dei processi autorizzativi che incidono pesantemente sul loro conto economico non solo in termini di esborsi ma anche, e soprattutto, in termini di allungamento dei tempi di realizzazione dei piani industriali.
Certamente, in un momento così delicato per il nostro Paese quale quello che stiamo vivendo, la ripresa di un dialogo costruttivo tra imprenditori e PA, oltre ad agevolare l’attività d’impresa e liberare tempo e risorse da dedicare alla produzione, permetterebbe di recuperare un clima di maggiore fiducia nello Stato e nelle Istituzioni, sentimento di cui avvertiamo ora tutti un estremo bisogno.
Tra le esigenze evidenziate nel Rapporto troviamo infatti maggiori certezze sulle tempistiche e un miglior coordinamento nella gestione e amministrazione delle procedure, essenziali per efficientare l’operato del nostro tessuto imprenditoriale. Le azioni proposte interessano dunque l’introduzione di nuovi limiti temporali entro cui la PA dovrà rispondere, la previsione del silenzio assenso in caso di mancato rispetto dei termini, la drastica riduzione del numero degli enti coinvolti nelle decisioni, la previsione di una conferenza di servizi nei casi in cui il progetto coinvolga più livelli di governo (Comune, Regione), l’introduzione di una penalizzazione per i responsabili – finanche il Ministro – nel caso di mancata definizione di decreti attuativi relativi a provvedimenti di semplificazione entro i termini stabiliti dalla legge, il riconoscimento automatico di un indennizzo per l’impresa nel caso di ritardo nella conclusione dei procedimenti amministrativi. Senza dimenticare, poi, il processo di trasformazione digitale, sia all’interno della PA che nelle imprese, dal quale non possiamo più prescindere e che necessita, dunque, di essere sostenuto ed agevolato dalle istituzioni.
Ma come immaginare una riforma semplificativa dell’apparato normativo-burocratico del nostro Paese che non contempli anche i gravosi adempimenti fiscali e l’elevatissimo numero di imposte e contributi in vigore, ad oggi circa un centinaio? Anche qui occorrerà dunque agire su più fronti: la riduzione dei tributi (nel numero e nell’incidenza complessiva) nonché la razionalizzazione di tempistiche e scadenze, senza mai dimenticare l’esigenza principale dell’impresa, ovverosia quella della sostenibilità. Non si possono dunque non condividere le proposte contenute nel Rapporto: la revisione delle aliquote IVA, la semplificazione dell’ingente carico di comunicazioni che l’impresa deve redigere e inviare all’amministrazione finanziaria, la riduzione degli adempimenti legati alla fatturazione elettronica (esterometro, split payment, reverse charge), ma soprattutto una maggiore stabilità, e conseguente una maggiore certezza, delle norme e delle regole.
Equità, semplificazione e crescita, dunque, i punti fermi su cui costruire il dialogo tra imprese e PA e così porre le basi anche per un nuovo sistema tributario, capace altresì – con poche e semplici regole – di combattere l’evasione.
Non resta dunque che augurarci che il nostro Governo cominci proprio da qui.
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Articolo pubblicato all’interno della Rivista Nazionale dei Giovani Imprenditori
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